I DOTTORI SONO BUONI QUI, E I TOPI ANCHE, E GLI INFERMIERI. NON MI POSSO LAMENTARE.
POTREI ESSERE CHIUSO NEL GUSCIO DI UNA PICCOLA NOCE E SENTIRMI IL RE DELL'UNIVERSO, MA FACCIO BRUTTI SOGNI, E POI SENTO SEMPRE QUELLE MALEDETTE VOCI DAGLI SCARICHI, CHE NON TACCIONO.

martedì 25 gennaio 2011

Sempre. Più. In. Alto.


Chiedersi chi e perchè si sia dato da fare, organizzandosi, prendendosi i propri rischi per esumare e portare via la bara di uno dei padri della patria berlusconiana, è il minimo che si possa fare. Darsi una risposta che abbia una parvenza di logica, invece, pare essere al di sopra delle capacità deduttive di un essere umano.
Il succitato Mike (il padre della patria di cui sopra) non era una rockstar, nè una procace ballerina o igienista mentale, bensì un signore nato a Nuova York e morto a Monte Carlo. Se non fosse stato per la mamma e i nonni paterni, ce lo saremmo risparmiato.
Dopo aver tentato la carriera giornalistica in Usa e in Italia, con un passato da valorosa staffetta bilingue partigiana, diventa il pioniere di un lavoro appena inventato: legge delle domande a delle persone che vengono definiti concorrenti, e poi controlla su un foglio se le risposte ricevute sono esatte o meno. Non ci crederete, ma data la specificità del suo lavoro (più o meno da catena di montaggio a Mirafiori) diventa ricco, famoso e, alla sua morte, l'8 Settembre del 2009, si merita i funerali di stato, il che la dice lunga sullo "stato dello Stato". Qualche tempo fa il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini propone una televisione in ogni aula e invita gli studenti a studiare il da poco passato a miglior vita Bongiorno Mike, e questo la dice lunga sullo stato dell'Istruzione nonchè del ministro.
Insomma, sorvolando sulla gran parte della sua biografia, più o meno meritoria (c'è da riconoscergli che oltre ad essersi schierato dalla parte giusta durante il conflitto mondiale, non si sà di sue visite ad Arcore che non fossero meno che decorose), stiamo parlando di un uomo che fu del tutto nella media e, a voler essere oscenamente schietti, anche un pelo al di sotto. Infatti divenne il Re delle gaffe, che è una parola fine, credo di origine francese, per dire "minchiate", e per le telepromozioni con relativi slogan da sottosviluppati felici e contenti. Ora, tornando a noi, a bomba, sulla fredda e disperante cronaca: chi mai si può voler portare a casa le spoglie mortali di mister Mike Bongiorno?
Nella stessa zona, non molto distante da dove se ne stava seppellito il signor Bongiorno, a Meina, sul Lago Maggiore, venne sottratta al proprio riposo eterno la salma di Enrico Cuccia, già mister Mediobanca. Era il Marzo del 2001. Venne poi fuori che si trattava di due operai di acciaieria a corto di soldi, valsusini. Due poveracci, come si dice in questi casi. Si parlò all'epoca di sette esoteriche se non proprio sataniche, di folli più o meno isolati, ma erano solo due omini a corto di soldi. Vennero presi grazie alle intercettazioni telefoniche e al processo il loro datore di lavoro chiese che non fossero incarcerati, in quanto in fondo si trattava di due buoni diavoli, e che sarebbero stati certamente peggio in acciaieria che nelle patrie galere.
Vennero messi sotto controllo una quantità abnorme di telefoni pubblici, e infatti i due (o forse all'inizio uno solo, non ricordo e non voglio ricordarlo con precisione) vennero arrestati all'interno di una cabina pubblica del telefono mentre cercavano di convincere i parenti del Cuccia a pagar loro un riscatto.
Ora, volendo escludere che i due rapitori del Cuccia post mortem siano recidivi, fatto che più che raro sarebbe oltremodo stupido, rimangono come sospetti più o meno tutti gli altri. Cioè tutto il resto degli italiani. Vale a dire, nessuno.
Rimane (essendo andata inevasa la prima domanda) il secondo quesito: perchè? Perchè mai sottrarre un corpo, che ad occhio e croce dovrebbe essere in un discreto stato decompositivo, per portarselo via? Anche in questo caso troveranno la bara in una baita di mezza montagna? Chiedereanno un riscatto? L'hanno già chiesto? E poi, una domanda che mi sono posto anche nella scorsa occasione, cioè nel caso Cuccia: se venisse pagato il riscatto, come diavolo si fa a far ritrovare la "refurtiva" senza farsi beccare con le mani nella marmellata? Voglio dire non è una borsa, una valigetta, un microchip e neppure un cagnolino da signora per bene. E' una bara, mon dieu!
E comunque, anche se questo volesse essere semplicemente un gesto dimostrativo, va fatto presente ai sequestratori che post mortem non si ottiene più niente,(neppure le rivincite, che vanno si gustate fredde, ma neppure poi troppo!) se non qualche pagina sui giornali e un diffuso senso di mistero (e di sconcerto, e qualche velata ironia) nella popolazione disorientata da tale bassezza morale.
Come dicevano i cronisti del bel tempo che fu, << Seguiremo gli sviluppi. >>, o attendiamo gli sviluppi o qualcosa del genere. Chissà che non se ne occupi anche Chi l'ha visto?
Quaggiù i topi, topi e pantegane per essere precisi, e anche quegli altri animaletti scuri e puzzolenti che nessuno qui sà più come si chiamano (che manco si prendono la briga di squittire, solo fanno si con la testa), comunque tutta la fauna di quaggiù si dice sconcertata, e schifata dal comportamento di certa gente. Stanno tutti aspettando una presa di posizione netta da parte della Chiesa e del suo rappresentante, il Santo Padre. Non si può continuare a tacere!
Noi, intanto, stiamo quaggiù, sempre più in basso.
E un appello: restituite quella bara all'affetto dei suoi cari!

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