I DOTTORI SONO BUONI QUI, E I TOPI ANCHE, E GLI INFERMIERI. NON MI POSSO LAMENTARE.
POTREI ESSERE CHIUSO NEL GUSCIO DI UNA PICCOLA NOCE E SENTIRMI IL RE DELL'UNIVERSO, MA FACCIO BRUTTI SOGNI, E POI SENTO SEMPRE QUELLE MALEDETTE VOCI DAGLI SCARICHI, CHE NON TACCIONO.

mercoledì 6 gennaio 2010

Moon, L'uomo che cadde sulla terra


MOON.

Le dimensioni del mio caos, album di Caparezza, traccia 9, Cacca nello spazio, ad un certo punto potrete gustarvi la seguente frase: "Vuole fare il pieno di lavoro alieno da pagare meno che altrove". Più o meno è il concetto, o la denuncia, che sta dietro al film di Duncan Zowie Jones (Bowie). Infatti Moon, non è un film di fantascienza come siamo abituati a vederne da qualche anno a questa parte, cioè mix molto attenti di aspetti realistici, banali e riconoscibili, e impianti di tecnologia futurista, tali da porci il dubbio che non si tratti poi di fantascienza, quanto piuttosto di futuro prossimo venturo. Moon è un film di fantascienza vecchio stampo, ambientato in una base lunare, con tanto di computer tipo Haal200, pozioni di cibo in bustine, e astronavi autocomandate che fanno la spola tra la terra e la base. Questa, quantomeno, è la porzione di realtà di futuro che ci è dato vedere nella pellicola, poi ne esiste un’altra, che intuiamo grazie ai videomessaggi che il protagonista si scambia con la moglie e la figlia sulla terra, e la indoviniamo del tutto simile alla nostra. La vita sulla terra, sembrerebbe, non è poi tanto dissimile da quella che viviamo noialtri, qui sulla madre terra, al giorno d’oggi, tempo presente.
Ma, perché il tempo di permanenza nella base è di 3 anni? Perché c’è solo una persona che rimane, lungo questo periodo, a vivere nella base? Davvero la moglie è a casa che lo aspetta? Potrà tornare a casa, dalla moglie? E il computer, che è il suo tuttofare, è davvero dalla sua parte? Sono peggio gli umani o i computer? E poi altre domande che si accavallano poco alla volta che la storia procede.
Il protagonista, e sostanzialmente unico personaggio (più o meno), è Sam Bell, e sta per esaurire il suo periodo di tre anni di lavoro sul satellite Luna. E’ in fibrillazione all’idea di tornare a casa, dalla bella moglie e dalla figlia piccola. Però capita qualcosa, qualcosa che ha che fare con delle visioni, forse, se poi sono delle visioni, poi ha un incidente, deve rimettersi, deve aspettare.
Poi, dovrà attendere ancora una manciata di ore che arrivi la squadra di emergenza dalla terra, per sistemare i danni causati dall'incidente e riportarlo a casa, ma questa manciata di ore si dilateranno abbastanza da permettergli di comprendere la vera natura del suo compito alla base e, soprattutto, il senso della sua vita.
Di più, è bene non dire, se non che la differenza principale con la fantascienza classica sta nel fatto che il nemico non viene dallo spazio e neppure da dentro sé - il cosidetto inner space - ma dalla natura della multinazionale che gestisce la base lunare. Non è petrolio, in questo caso, ma qualche forma di energia che i “mietitori” (enormi marchingegni che incessantemente “trattano” il suolo lunare) estraggono dalla superficie della Luna. A cosa è disposta una multinazionale pur di fare (più) soldi, e minimizzare i rischi e i problemi?
Da ascoltare bene i brandelli di articoli di giornali e di tg che si sentono alla fine del film, con la terra e i titoli di coda che si avvicinano all’orizzonte.
Una gran bel film, un’odissea cerebrale più che spaziale, che ci offre un bel pacchetto di domande già scartate e poste sotto gli occhi di tutti, che pare andare in una direzione e poi vira verso un lettura di denuncia sociale, più o meno.
Ottima opera prima di Duncan Jones,il figlio di David Bowie, l’uomo che cadde sulla terra, sostenuta da una solida interpretazione di Sam Rockwell.
Tre stelline, da vedere, e una pacca sulla spalla.




Regia: Duncan Jones
Sceneggiatura: Nathan Parker
Attori: Sam Rockwell, Kevin Spacey, Malcolm Stewart, Dominique McElligott, Kaya Scodelario, Benedict Wong, Matt Berry, Robin Chalk Ruoli ed Interpreti
Fotografia: Gary Shaw
Montaggio: Nicolas Gaster
Musiche: Clint Mansell
Produzione: Liberty Films UK, Lunar Industries, Xingu Films
Distribuzione: Sony Pictures
Paese: Gran Bretagna 2009
Uscita Cinema: 04/12/2009
Genere: Fantascienza, Thriller
Durata: 97 Min
Formato: Colore 35MM - 2.35 : 1