I DOTTORI SONO BUONI QUI, E I TOPI ANCHE, E GLI INFERMIERI. NON MI POSSO LAMENTARE.
POTREI ESSERE CHIUSO NEL GUSCIO DI UNA PICCOLA NOCE E SENTIRMI IL RE DELL'UNIVERSO, MA FACCIO BRUTTI SOGNI, E POI SENTO SEMPRE QUELLE MALEDETTE VOCI DAGLI SCARICHI, CHE NON TACCIONO.

domenica 27 febbraio 2011

Biutiful, di Alejandro Inarritu


Alejandro Inarritu è senza dubbio un grande regista, quantomeno a mio parere. Ha girato un capolavoro, Babel, un film magnifico, Amores Perros, e un bel film tanto noioso quanto sopravvalutato, 21 Grammi. Ora arriva nelle sale italiane la sua ultima fatica, Biutiful, il primo scritto senza avvalersi della solida mano dello scrittore e sceneggiatore messicano Guillermo Arriaga (dopo il litigio con Inarritu gira il film Burning Plane, di cui è sceneggiatore e regista), e si sente. Cioè si sente la sua mancanza. Innanzitutto ne risente la struttura stessa della storia che ora non si avvale di più storie che avanzano ad incastro, ma segue un fluire lineare, dove solo l'inizio e la fine del film si riuniscono a specchiarsi. L'inizio è la fine, e viceversa. E poi, più in generale, ne risente una certa qualità d'insieme, un occhio da scrittore che sappia soppesare il materiale che ha in mano e, soprattutto, che sa quando sfoltire e andar via leggero e quando, viceversa pigiare la mano. In questo caso la pellicola avrebbe tratto vantaggio dall'opera di una mano che sapesse appesantire troppo la trama, che risultà così troppo caricata. Arriviamo al punto: stiamo parlando della storia di un uomo che scopre di avere il cancro e di potersi giocare solo un paio di mesi di vita. Quest'uomo è anche padre di due figli, che vorrebbe non dover lasciare. Sempre quest'uomo vive in un eterno tira e molla con la moglie, afflitta da disturbo bipolare della personalità, vittima di sè stessa e del suo male, afflitta da comportamenti autolesionistici e incapace di badare ai due figli. Quest'uomo vive a Barcellona, una Barcellona tristissima, se non cattiva comunque insensibile, grigia e post industriale come mai nessuno l'aveva mostrata, e per vivere procaccia lavori in nero ad un industriale irregolare cinese, sfruttatore dei propri stessi concittadini, inoltre cordina un gruppo di venditori abusivi senegalesi e paga la polizia perchè chiudo un occhio su tutto questo mondo. In più quest'uomo ha un dono, parla coi morti e li aiuta ad andare dall'altra parte, nell'aldilà. Ha un fratello mezzo delinquente e gaudente che approfitta delle turbe della moglie. Qualche fotografia del padre che sono l'unico ricordo che di lui, non perchè non abbia altro del genitore (e può darsi che effettivamente non abbia niente di lui) quanto perchè proprio non lo ricorda neppure. La mamma, manco a parlarne. Questo elenco per dire che i toni scuri sono troppo sovraccaricati. Ed è il principale difetto del film che, al di là di questo, rimane un bel film. Innanzitutto perchè è girato da Inarritu, cioè con sapienza e sicurezza. Ottima la scelta di mostrare il volto freddo e triste di una città che, qui, perde qualsiasi connotazione turistica o da quadretto melenso alla Woody Allen di Vicky Cristina Barcelona (dubito che ci siano in giro voci secondo cui Inarritu ha preso soldi dalla Generalitat de Catalunya per girare questo film a Barcellona). E poi, pur non essendo ai livelli di Arriaga, la sceneggiatura rimane comunque solida e sa portare per mano lo spettatore dall'inizio fino alla fine del film, cioè dall'inizio all'inizio, come ho già accennato poco sopra, o per meglio dire dalla fine alla fine. Poi c'è la principale virtù di questo Biutiful, e cioè l'interpretazione di Javier Bardem, semplicemente eccezionale. Inarritu ha spiegato in un'intervista di aver chiesto a Bardem di recitare per sottrazione, senza appesantire il personaggio, e in effetti il suo attore lo ha fatto in maniera ineccepibile. Se rimane un buon film e, soprattutto, un bel film, buona parte del merito va a Bardem, questo è indubbio. Se dovesse vincere l'Oscar, questa volta come miglior attore protagonista, non ci sarebbe nulla da eccepire, piuttosto ci sarebbe da chiedersi come ha fatto a vincerlo come attore non protagonista per l'interpretazione del killer psicopatico nel film dei fratelli Cohen "Non è un paese per vecchi" (una vera porcata, e lo dice un fan dei Cohen!). Ottima anche l'interpretazione di Hanaa Bouchaib, che ha il ruolo della figlia.
  E' un film sulla morte, sul suo significato, e sulla vita e sulla sua mancanza di significato. Una storia sul rapporto tra un padre e i suoi figli. Di un uomo che cerca disperatamente di mettere ordine nella sua esistenza (e in quella di altri) senza mai riuscire nell'intento. Cosa c'è là?, domanda Bardem con l'ultima battuta del film.

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Biutiful

Un film di Alejandro Gonzalez Inarritu. Con Javier Bardem, Maricel Álvarez, Eduard Fernández, Diaryatou Daff, Cheng Tai Shen.
continua»
Drammatico, durata 138 min. - USA 2010.

sabato 12 febbraio 2011

Venerabili oggetti volanti, sempre ad Ar Core.




I nostri inviati - valenti tra l'altro - sprezzanti del pericolo e ineluttabilmente affascinati dal mistero sono riusciti a mettere le mani su documenti indubbiamente interessanti riguardanti gli avvistamenti di ufo ad Ar Core, addirittura si parlerebbe di incontri ravvicinati di vari tipi. Aggirandosi tra le brume notturne del centro brianzolo, saggiandone i territori boschivi coperti di muschi, funghi e licheni, sono incappati in diversi personaggi notturni piuttosto inquietanti, non tutti per forza sopraggiungenti da pianeti e/o galassie differenti dalla nostra. In realtà i boschi attorno ai luoghi degli avvistamenti più o meno recenti di notte pullulano di tipologie per lo più sub umane assolutamente inquietanti (e qui potete capire perchè mi riferisco ai nostri inviati quali valenti e sprezzanti del pericolo): abbondano, tra la flora notturna, gli avvocati che si abbandonano ad atti innaturali ed a pratiche innominabili (vedi alla voce Barthelme Donald), animali non riconducibili a speci conosciute ed indicate sui normali manuali di zoologia classica ma che, assurdamente, si possono trovare nei manuali medievali di zoologia fantastica e nei grimoire più delle medesime epoche, soprattutto in ambito suino (anche qualche ovino, ma in numero assai minore), ed infine (anche se al peggio non v'è mai fine, e quindi rimando alle prossime puntate) piccoli omini - e donnine - non verdi o grigi, come sarebbe logico attendersi, bensì viola. Sono in tutto e per tutto uguali a noi, o quasi, e differiscono da un normale essere umano, oltre che per il colore dell'epidermide, viola appunto (alcuni sono più sui toni del lilla), per la sinistra caratteristica che non sono muniti nè di anima, nè di vista laterale nè tantomeno di patenti, tessere sanitarie, bancomat, tessere del videonoleggio e via discorrendo. Uno di questi esseri, avvicinato dal nostro impavido giornalista, dopo una trattativa durata tre ore e quarantasette minuti (ore terrestri) si dice disponibile a fornire una serie di materiali che definisce scottanti, anche se non è chiaro cosa possa intendere un essere viola con la parola "scottante".
L'essere scompare per qualche istante e quando torna ha in mano una comune chiavetta da pc, di quelle che si possono comprare per pochi euro in qualsiasi supermercato del cazzo, anche vicino casa. Lascia il materiale al nostro inviato (il cui nome preferiamo omettere per ragioni di sicurezza e di garbo istituzionale), gli strizza l'occhio, o quello che pare a tutti gli effetti essere uno dei suoi due bulbi oculari, e gli sussurra con voce suadente nonchè in perfetto inglese oxfordiano privo di inflessioni spurie, che si sarebbe fatto vivo lui non appena avesse avuto modo di mettere le mani su altro materiale ancora più "scottante". Il tizio viola pare dimostrare una certa gioia nel pronunciare la parola "scottante", e infatti quando lo fa sorride.
Segue uno dei due video (si trattava di due file video, il contenuto della chiavetta marca TDK):


E poi ancora il secondo sconvolgente file video:





Le parole del venerabile essere che viene intervistato in questi due file video sono indubbiamente di oscuro significato (certamente lo sono per il lettore comune) e non si capisce (anche se lo si può facilmente intuire) se, quando accenna a personaggi provenienti dall'esterno dell'Italia, faccia o meno riferimento ad esseri, o comunque ad entità biologiche, di natura strettamente extraterrestre (immaginiamo provenienti dal pianeta A-Mery-Ca). I nostri esperti in redazione stanno cercando di approfondire i contenuti, e dunque contemporaneamente di verificarne l'attendibilità, e anche se per ora il loro lavoro si può dire solo al principio, noi abbiamo ritenuto indispensabile pubblicare questi documenti, quantomeno come testimonianza di un periodo storico, che per L'italia ha inizio sostanzialmente con la sua fondazione e che si espande fino all'istante presente, e dell'humus culturale che ha portato i supposti extraterrestri ed extraumani (sub umani?) a scegliere il nostro Bel Paese come obiettivo principale delle loro demenziali scorribande. I mutamenti culturali, antropologici ed antropometrici susseguenti ne sono evidente testimonianza, quantomeno a nostro modesto avviso. Il paese, il nostro, ed Ar Core innanzitutto, intendendo qui Ar Core quale microcosmo esemplificativo e rappresentativo dello stato dell'Italia intera, circa vent'anni fa non era la merda che è ora (questo per parlar sotto metafora con la bella lingua dei padri fondatori della nostra letteratura). Ringraziamo l'essere viola che si è prestato ad esserci da informatore e che, speriamo, non interrompa il canale di flusso informativo che lui stesso ha accettato di attivare. Tra l'altro si è comportato col massimo rispetto nei confronti del nostro valido inviato, senza sottoporlo a nessuna delle inquietanti pratiche sessual esoteriche che pare siano la norma nella zona da quando sono stati effettuati i primi avvistamenti in loco, ormai anni addietro.
Gli inviamo i nostri più caldi ringraziamenti e il simbolo della pace universale (come è risaputo: un nano da giardino con un ferro rovente piantato nel culo)